Parliamo in questo articolo di un punto molto importante e di sicuro interessante: il sesso per la nostra specie.
Indubbiamente, lo scopo riproduttivo è il principale scopo per cui esiste, e per la maggior parte delle specie è anche l’unico scopo. Così non è, però, per noi. Elenchiamo alcuni dei motivi che ci fanno capire perché non è così e perché invece è tanto importante nella nostra vita di tutti i giorni.
Per prima cosa andremo ad analizzare quindi l’evoluzione della nostra razza in questo senso. Parliamo subito delle differenze più eclatanti rispetto ai nostri cugini più prossimi, le altre scimmie.
Sesso e tempistica: il periodo di calore
In tutte le altre specie esistono dei periodi di riproduzione evidenti. Anche quando si hanno periodi molto frequenti, come nel caso dello scimpanzé e del bonobo, sono sempre “segnalati” dalla femmina. Per tutti i primati, noi compresi, il segnale sessuale più forte è dato dalle natiche. Ma, mentre nelle altre scimmie diventano rosse o cambiano dimensioni durante i giorni fertili, nulla di simile avviene nella donna umana. Si è dibattuto tanto sul perché. Che scopo ha nascondere un segnale tanto importante? La prima motivazione che si è pensata è che, mancando un segnale esterno, un uomo a differenza di un macaco non saprà mai se la femmina in questione è fertile o meno. Il fatto è che spesso neppure la femmina lo sa! Molte donne non sono certe o comunque non al 100% dei propri giorni più fertili o meno, tanto che si affidano a misuratori ormonali per sapere con sicurezza se un giorno è “pericoloso” o meno. Perché accade? Si pensa che il motivo sia la probabile violenza maschile. Ovvero: se una donna sapesse che un giorno è fertile o meno, un uomo “furbone” potrebbe costringerla a fare sesso quel giorno se volesse un figlio o un altro giorno se volesse evitarlo. Non avendo modo di scoprirlo, l’unica scelta che gli resta è restare con lei. Insomma, questo trucco biologico ha lo scopo di mantenere unita la coppia più a lungo.
Sesso e durata: quanto dura il far l’amore
Un rapporto sessuale umano è enormemente lungo se paragonato a quello dei nostri parenti pelosi. Un babbuino monta la femmina in circa 8 secondi, e i gorilla non ci mettono molto di più. Per gli esseri umani, eccetto casi medici, questo tempo è impossibile, e occorrono invece molti minuti. Anche qui ci si potrebbe chiedere il motivo. Lo scopo non è la riproduzione? Se così fosse, basterebbe il tempo del babbuino. La durata di un rapporto tanto lungo ha invece effetti secondari molto importanti anche se non per avere figli. Prima di tutto permette appunto di stare uniti a lungo, spesso guardandosi negli occhi e quindi “approfondendo” il rapporto anche sul piano emotivo. Poi, così facendo, entrambi i partner ricevono piacere. Infatti il piacere diventa il fulcro del sesso, anziché l’effetto secondario com’è in altre specie.
Sesso e piacere: l’orgasmo femminile
Nessuna femmina di scimmia eccetto appunto nella specie umana ha un orgasmo durante il rapporto. Sarebbe anche difficile in così pochi secondi, ma non impossibile (le coniglie non hanno problemi, eppure si sa quanto è rapido il rapporto con i maschi). Prolungando il sesso però è possibile ottenere un effetto similare per certi aspetti a quello che prova il maschio. Se il sesso avesse solo funzione riproduttiva questa funzione non ci sarebbe.
Sesso e segnali: sempre presenti!
Il corpo femminile è per l’uomo un “attivatore” sessuale potentissimo. Tutti i primati sono animali visivi, noi inclusi, quindi l’aspetto eccitante primario è ciò che vedono. Per le altre scimmie però questi segnali si “attivano” solo quando la femmina è nel periodo “giusto”. In questo caso le natiche femminili diventano rosse o ci sono comunque altri segnali simili. Nella nostra specie questi segnali sono sempre attivi, anche se la donna non è in quel momento fertile. Lo stesso ovviamente vale per i maschi, anche se in questo caso i segnali visivi aiutano ma da soli difficilmente bastano per generare un’attrazione tale da fare sesso.
Sesso e mente: il senso del pudore
Questo meccanismo non avrebbe senso alcuno se il sesso fosse solo una questione riproduttiva. Tutti gli esseri umani hanno questo concetto, anche se chiaramente è influenzato dalla cultura di appartenenza. Per alcuni popoli, che abitano luoghi caldi, non è vergognoso girare con pochissimi abiti addosso, mentre per la nostra cultura le cose sono diverse. Ma anche nei popoli più “nudisti” esistono sempre delle forme di copertura collegate al pudore. Gli unici a non avere questo sentimento sono i bambini piccoli, il cui cervello è ancora in una fase pre-sessuale, e i nudisti che però non sono bene accetti in nessuna comunità, proprio perché violano uno dei concetti più condivisi ed elementari della nostra specie. Lo scopo del senso del pudore è quello di non essere sempre disponibili e pronti per accoppiarsi con chiunque e sempre. Tra gli altri animali non si ha questo meccanismo per diversi motivi. il primo è che la nostra razza, essendo bipede, espone sempre i propri attributi agli altri, mentre gli altri animali lo fanno molto più di rado. Il secondo è che il loro periodo riproduttivo è regolato da altri segnali, mentre in noi la prima molla è visiva e sempre presente. Il terzo motivo è dato dalla nostra eccessiva curiosità. Senza senso del pudore presumibilmente faremmo sesso con chiunque, giusto per provare come va. Questo ci esporrebbe a pericoli enormi, sia di tipo igienico che di gestione della società. Si è quindi sviluppato un concetto mentale, che non è insegnato ma che SI SVILUPPA SEMPRE in TUTTI gli esseri umani, per proteggere da comportamenti pericolosi. Si tratta cioè di un’evoluzione e di un adattamento vero e proprio, come l’avere 5 dita nelle mani.
Sesso e meccanica: pene senza ossa
Tutte le scimmie hanno un osso nel pene. Questo permette al maschio di accoppiarsi con qualsiasi femmina senza avere particolare attrazione per lei. Per la razza umana non è così, come si sa il pene deve ricevere i segnali giusti dal cervello per attivarsi e avere un’erezione. Questo fenomeno fa in modo che gli uomini siano molto più eccitabili di tutti gli altri maschi primati.
Sesso e cervello: sviluppo del setto cerebrale
Il setto è una piccola parte del cervello che si attiva in reazione al piacere. La razza umana ha il setto più sviluppato di tutto il mondo animale. Questo fa in modo che ogni sua azione o quasi abbia come fine ultimo la soddisfazione di qualche desiderio. Ciò è molto pericoloso e come tristemente sappiamo ci porta a eccessi talvolta letali per noi o per chi ci sta intorno. Quello che vogliamo sottolineare qui è che il sesso è uno dei cardini intorno a cui si organizza il setto e, di conseguenza, l’intero cervello umano.
In sostanza, chiunque abbia un animale domestico sterilizzato o castrato, se il veterinario è abile e se ha fatto un buon lavoro, sa che il carattere del suddetto compagno peloso non cambierà più di tanto, anzi in alcuni casi è consigliabile per la migliore salute dello stesso. Castrare o sterilizzare un uomo però non è così “semplice”. Un essere umano senza desiderio sessuale diventa apatico e spesso cambia del tutto il proprio carattere e la personalità, perché per noi il sesso non è solo una questione di figli.
Conclusioni
Il sesso per la specie umana ha assunto un significato molto profondo, che va oltre la riproduzione. Riprodursi è un istinto fortissimo, per tutte le creature del pianeta. Per l’essere umano, dati i rischi e i costi che questo comporta, un semplice istinto non sarebbe stato sufficiente. Ecco che quindi la natura sviluppa dei “bonus”, come il piacere e il benessere che deriva dall’atto sessuale. E questi bonus sono così potenti che la stragrande maggior parte degli esseri umani fa sesso col primo fine di soddisfare i bonus anziché riprodursi. Anzi, in molti casi evita volontariamente la riproduzione tramite anticoncezionali.
Probabilmente il meccanismo più interessante che la natura ha sviluppato per rendere il sesso interessante è il sentimento di amore per il partner. Esiste in altre specie, quanto meno così sembra, ma ciò non ne sminuisce l’efficacia. Anzi, in virtù del nostro sviluppatissimo cervello, questo diventa ancora più utile per assicurare la riproduzione tra umani.
Antonio
Per approfondire
J. Diamond, “Perché il sesso è deivertente?”
D. Morris, “L’animale donna”
Austin e Short “Reproduction in Mammals”
Sillén-Tullberg e Moller “The Relationship between concealed ovulation and mating systems in anthropoid primates: a phylogenetic analysis”
S. Fisher, “L’orgasmo femminile: psicologia, fisiologia, fantasie”
S. Tisdale, “Dimmi le parolacce”
Pease e Pease, “Perché gli uomini sono fissati con il sesso e le donne sognano l’amore?”
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L’autore: Antonio Meridda
Antonio Meridda è laureato in scienze naturali, con master in etologia e in giornalismo scientifico. Formatore ed esperto di linguaggio del corpo ha ottenuto le certificazioni F.A.C.S. (Facial Action Coding System) e B.C.E. (Body Coding System) ed è autore di numerosi libri e videocorsi sull’argomento. Iscriviti alla sua newsletter per leggere i suoi articoli e imparare tutto su come gestire la coppia.