Essendo animali microsmotici i primati hanno poco interesse per gli odori. Tradotto: siamo più colpiti dalle immagini, forme e colori ci influenzano molto più di quanto possano farlo gli altri sensi. Questo è ovvio, essendoci evoluti in ambienti in cui la differenza di un colore era fondamentale per sopravvivere. Infatti, saper distinguere i colori significa capire al volo quale frutta è matura e quale no, e quindi se vale la pena rischiare o meno per coglierla. Altri animali hanno invece un olfatto molto più forte del nostro, e chiunque abbia un cane lo sa bene.
La proboscide umana – esatto, abbiamo la proboscide! Si definisce così il supporto carnoso al naso stesso. Osservate il vostro animale domestico, noterete che il naso è DENTRO la faccia. Se ci paragoniamo alle altre scimmie, si nota subito che in noi il naso è “in fuori” rispetto al viso – si è
evoluta per filtrare l’aria calda e secca delle pianure africane. Non per sentire meglio gli odori. Al contrario, sembra averne limitato ancora di più la funzione rispetto ai nostri cugini più pelosi.
A cosa serve il naso?
Il naso però non serve solo a respirare e a sentire gli odori, è anche fondamentale per percepire i feromoni. Questi sono ormoni prodotti da un organismo per coinvolgerne un altro. Spieghiamo bene: mentre gli ormoni hanno un’azione interna – ad esempio il testosterone – i feromoni hanno come bersaglio un altro consimile, per portare messaggi utili. Il più comune tra questi messaggi è la disponibilità e l’interesse sessuale, ma non solo. Gli insetti, come le formiche, si riconoscono prima di tutto attraverso i feromoni.
Ma che odore hanno questi feromoni? Difficile a dirsi, in quanto non sono percepiti dalla parte sensoriale del naso ma da un altro organo, detto vomero-nasale, posto alla base del naso stesso. Nell’essere umano questo è molto ridotto, dato che lo stesso naso ha perso gran parte della propria efficacia. Ma non sono del tutto inefficaci, dato che il nostro corpo ha perso la pelliccia ovunque ECCETTO nelle zone dove si producono feromoni (nel caso ci siano dubbi a riguardo, ascelle e genitali in primis). Il pelo infatti trattiene gli odori e quindi veicola più facilmente il messaggio.
A differenza degli odori, che sono appresi con l’esperienza, i feromoni sono innati. La connessione tra naso e cervello è strettissima, tanto che basta sentire un odore, magari della torta della nonna di quando eravamo piccoli, per rivivere una gamma di emozioni intense. I feromoni sono ancora più legati, perché non si tratta di memoria individuale ma di specie. Quando si sente un feromone infatti non ci si emoziona ma si reagisce. Questo è del tutto automatico e non mediato da parti evolute come la corteccia cerebrale: si sente un feromone e si fa ciò che questo suggerisce. Per questo se avete un cane anche ben addestrato e questo sente odore (in realtà i feromoni) di una femmina in calore, potete inventarvi quello che vi pare: o è legato o fugge verso l’odore. Non lo fa appunto perché “vuole” ma perché “deve”. Più il cervello è semplice, più i feromoni sono efficaci, infatti nel caso degli insetti regolano ogni tipo di relazione. Negli esseri umani le cose sono un po’ diverse, prima di tutto perché siamo appunto microsmotici quindi con un naso poco efficiente, e poi perché teniamo costantemente sotto controllo gli istinti. Bé, più o meno. La comunicazione olfattiva però rimane fondamentale anche per noi, non a caso quando una relazione è in crisi ci si lamenta di colpo dell’odore del partner, che sembra diventato all’improvviso insopportabile. Pensateci: all’inizio di una relazione, quando si è innamorati, l’odore dell’amato bene è irresistibile, lo cerchiamo nel cuscino, nei vestiti, ovunque. Dopo un pò inizia a non essere così meraviglioso e alla fine, se si arriva alla crisi, diventa proprio orrendo. La nostra società occidentale è molto poco cinestesica e tanto visiva, se si va in altre culture, come le asiatiche, si nota di quanto l’odore sia importante nella comunicazione.
Vestiti e tanfi: un buon naso diventa un ostacolo
Purtroppo tendiamo a coprirci di vestiti, che anche se utili per altre funzioni come la protezione dal freddo (per gli uomini) e la veicolazione di messaggi come personalità, rango sociale, buon gusto (per le donne) hanno il difetto non da poco di trattenere il sudore. Questo a contatto con l’aria e la polvere finisce per puzzare orrendamente, e per evitare crisi di vomito costanti obbliga chi vive in comunità a continui cambi d’abito e docce. Per essere sicuri si completa l’opera con deodoranti, profumi, dopobarba che cancellano del tutto ogni traccia di odore della pelle. La comunicazione è quindi più che disturbata e rientra nell’ambito in cui siamo maestri: mentire. Occultare il proprio odore è qualcosa cui di solito non si pensa, ma cambia del tutto il nostro messaggio verso gli altri.
Quindi la nostra maschera è completa: trucco e abiti modificano l’aspetto, sorrisi falsi modificano l’espressione, bugie e menzogne modificano le intenzioni e infine il profumo modifica l’interesse. Siamo i migliori bugiardi del pianeta!
Antonio
Per approfondire
I. Eibl-Eibesfeldt “Etologia umana”
D. Morris “L’animale donna”
D.M. Stoddart D.M. “La scimmia profumata: biologia e cultura dell’odore umano”
D. Benton “The influence of androstenol – a putative human pheromone – on mood throughout the menstrual cycle”
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L’autore: Antonio Meridda
Antonio Meridda è laureato in scienze naturali, con master in etologia e in giornalismo scientifico. Formatore ed esperto di linguaggio del corpo ha ottenuto le certificazioni F.A.C.S. (Facial Action Coding System) e B.C.E. (Body Coding System) ed è autore di numerosi libri e videocorsi sull’argomento. Iscriviti alla sua newsletter per leggere i suoi articoli e imparare tutto su come funziona l’ipnosi.